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Il mondo visto con gli occhi di un ingegnere.

Amore Chimico 2

Ho messo il “2” nel titolo perchè se non erro dovrei già aver scritto qualcosa in merito traendo spunto da un Dylan Dog… Questa volta ricopio semplicemente una discussione con un mio caro amico…

 

SIMONE:

i legami si formano e si sciolgono

è chimica

se non c’è abbastanza energia, certi legami non si riformano

ci sono trasformazioni endotermiche

diciamo che ora come ora

allo stato attuale

la trasformazione che vorresti tu

è FORTEMENTE endotermica


XABARAS:

anche l’innesco della fusione è un processo fortemente endotermico ma una volta innescata si autosostiene e genera un’energia non eguagliabile da nessun altro fenomeno chimico/fisico…


SIMONE:

parliamo di una energia attualmente non fruibile, quindi, se volevi dimostrarmi qualcosa, ti sei tirato la zappa sui piedi


XABARAS:

beh ne usufruisci ogni giorno… -.-

non è controllabile da noi miseri umani

ma questo la rende ancora più grandiosa…


SIMONE:

si ma a meno che tu non voglia spararti contro il sole, non potrai essere parte di questa reazione


XABARAS:

beh per me l’amore trascende i limiti umani…

è a questo tipo di reazione che io ambisco…


SIMONE:

resta sulla terra

sono le cose più piccole, quelle straordinarie

non c’è bisogno di sognare in grande

per essere felici

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Uomo – Donna

E’ da troppo tempo che non scrivo un intervento “ingegneristico” ergo rimedio immediatamente…

Per divertirmi (ed anche perchè da qualche giorno la mia mente è dominata solo da questi pensieri) uso l’ingegneria per descrivere una cosa nient’affatto ingegneristica… L’interazione Uomo – Donna…

Parto come base dallo studio delle particelle elementari (visto che ora sto studiano quelle)…

La particella elementare “Uomo” (d’ora in poi abbreviata U) isolata e/o immersa in un campo di particelle della stessa specie ha un comportamento perfettamente descrivibile da equazioni analitiche “maneggiabili”/risolvibili e quindi prevedibili… In altre parole la curva che descrive il comportamento della particella U è una curva continua regolare, derivabile N volte (N grande a piacere) con N derivate continue e regolari, niente punti angolosi, niente cuspidi, niente punti angolosi…

Il comportamento di una particella U in seguito all’interazione non repulsiva con una particella Donna (d’ora in poi D) non è invece analiticamente descrivibile.. Il suo moto diventa puramente stocastico, caratterizzato da delte di Dirac di felicità, sia positive che negative, spesso in rapida successione… In questo transitorio iniziale così turbolento la particella U deve lottare e resistere a delle forze e dei momenti veramente distruttivi… Se riesce ad uscirne vivo raggiungerà una zona di moto meno turbolento dove le delta di Dirac diventano meno frequenti e molte iniziano anche a cambiare forma, ammorbidendosi, diventando delle gaussiane… L’interazione però non deve mai arrivare ad avere derivata nulla in quanto, se tale situazione si venisse a creare e
diventare duratura nel tempo, sarà solo il punto d’inizio della parte finale della funzione a derivata negativa (più o meno elevata) che porterà la funzione a raggiungere (più o meno velocemente) lo zero e magari anche ad oltreppassarlo senza mai cambiare segno di derivata e a quel punto scoprire davvero cosa significa tendere a “meno infinito”…

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Nostra Culpa

Traggo ispirazione dalla recente tragedia in Abruzzo solo che non ho intenzione di mostrare solidarietà, preghiere o altre cose del genere in quanto mi sembra molto ipocrita cambiare ad esempio avatar su facebook, unirsi a tutti i gruppi idioti del momento sulla tragedia ma non devolvere nulla e/o non fare nulla per aiutare veramente… Se io fossi senza casa prenderei le preghiere e la solidarietà non materiale e le infilerei in un bel posto..

Scrivo qui per mostare il sentimento più forte che ora sento: rabbia… Rabbia immensa dovuta ad un singolo avvenimento… Nella zona sono crollati paesi interi ma questo non mi ha sconvolto, mi sembra “normale”… Assolutamente inamissibile è però il “crollo” dell’ospedale… Posso rimanere “calmo” fin quando le case vengono fatte più o meno volutamente con lo sputo, credo sia pratica “normale” sopratutto tra le case abusive ed in generale è l’atteggiamento tipico che io conosco dei costruttori che cercano sempre di risparmiare sui materiali… La calma viene completamente esiliata dal mio animo quando invece è un edificio strategico e d’emergenza a reggersi in piedi con lo sputo… Il terremoto c’è stato ma la magnitudo non è stata elevatissima (per le caratteristiche del luogo) ed in qualsiasi altra nazione con stesse caratteristiche geologiche si sarebbero “messi a ridere” per tale scossa… Invece in “pizza, spaghetti, mandolino, mafia” no… Nessuno ne parla per il momento ma io vorrei che dicessero chi cacchio ha progetatto l’ospedale, chi ha diretto i lavori, chi ha controlalto il rispetto di tutte le normative allroa vigenti e magari l’attuazione e l’adeguazione a normative più recenti dove SPERO CHE SICURAMENTE sia presente l’obbligo di adeguare a criteri come minimo antisismici tutti gli edifici strategici e di emergenza… Sicuramente tutti questi tizii saranno ingegneri ecco perchè ho intitolato “Nostra Culpa” perchè io mi sento ingegnere e quindi anche se il mio ramo è completamente diverso non mi tiro fuori dalla categoria… Vorrei che questi tizi siano come minimo cancellati dall’albo e poi che siano lasciati ad essere linciati dalle persone…

Spezzo solo una lancia a favore di questi fantomatici tizi ovvero che conoscendo il sud e quindi “come funzionano” le cose potrei immaginare che magari questi tizi “siano stati convinti” per mezzo di “proposte che non potevano rifiutare” a certificare cose false… E questo mi rattrista ancora di più in quanto alla fine quasi tutti hanno famiglie o comunque persone care e quindi anche a voler essere onesti c’è da rimetterci eventualmente tanto, troppo, sopratutto se si ricevono certe “proposte che non si possono rifiutare”…

Conoscendo però le persone del sud credo più plausibile un’altra ipotesi ovvero che questi tizi magari siano stati “convinti” con altri mezzi più morbidi… Dire morbidi come la carta delle banconote… In tal caso sarei proprio curioso di sapere quanto hanno ricevuto perchè in un esame mi hanno detto che non c’è un modo univoco per determinare il valore economico della vita di una persona (tu che leggi non credere minimamente che una vita non abbia prezzo, troppo romantico come pensiero) ma se questo tizio è stato pagato una certa cifra sicuramente, se provvisto di un minimo di coscienza, si sarà fatto un conto dei possibili morti in caso di tragegia e quindi poi dividendo la cifra per il numero di morti gli è stato possibile valutare il prezzo di ogni singola vita…

Ho divagato troppo e non ho parlato di quello che volevo parlare ovvero della conseguente mancaza di fiducia delle persone nei tecnici come gli ingegneri… Le persone fanno bene a non riporre fiducia in noi visto certi elementi senza scrupoli che abbiamo… Ci penserò 10 volte d’ora in poi prima di farmi credere da un profano su qualcosa di tecnico… Sicuramente la diffidenza del profano nei miei confronti sarà ben disposta e motivata…

 

p.s. Lungi da me l’idea che certe cose accadano solo al sud… Ho citato solo il sud perchè io conosco veramente solo quel territorio e la tragedia non ha avuto luogo certo a Trieste…

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Suono

Stò studiando all’università la propagazione di onde e come tutti sanno (e se non lo sapete vergognatevi!) il suono è un onda. Ho quindi studiato che con delle “strane” funzioni è possibile descrivere completamente un’onda e quindi anche sicuramente anche un suono. Ci sono delle cose che però quelle equazioni non riescono a descrivere perchè altrimenti non si spiegherebbe come mai alcune voci provocano delle sensazioni che nessun altra voce potrebbe mai riuscire ad evocare. Sensazioni che nascono da quella semplice onda meccanica che “entra in risonanza” con il nostro orecchio, sensazioni che vanno oltre la semplice trasmisisone di segnali elettrici. Sensazioni che rimangono impresse, sigillate dentro qualche cellula celebrale, sensazioni che possono essere rievocate solo con la specifica voce che le ha create. Come una cassaforte vengono chiuse, pronte ad essere riaperte solo con la corrispettiva voce.

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Lettera d’amore di un ingegnere

Per deviazione professionale gli ingegneri utilizzano dei termini e delle frasi incomprensibili alla gente comune. Per deviazione mentale si utilizzano questi termini e frasi anche in casi del tutto estranei al loro ambiente principale. Qualche giorno fa ho parlato con un mio contatto usando termini e frasi “ingegneristici” per parlare di sensazioni e sentimenti… Ovviamente anche il mio contatto era uno studente di ingegneria altrimenti non ci saremmo capiti. Non ricordo chi abbia iniziato ma è stato bello “vedere” che ci era “più facile” esprimere in quei termini. Oltre a questo evento a spingermi verso la creazione di questo intervento c’è la seguente barzelletta sui matematici (gli ingegneri conosco un casino di barzellette sui matematici (loro nemico naturale), i fisici e ovviamente gli ingegneri…. )

 

“Ami di più la matematica o me?”

“Naturalmente no, cara, io amo te molto di più.”

“Allora dimostralo!”

“Dunque… Sia A l’insieme di tutte le cose amabili…”

 

Ecco dunque la mia mente malata partorire questa dichiarazione d’amore…

 

Spett.le Anonima,

 

le scrivo per comunicarle che fin dai primi dati teorici su di Lei in mio possesso ho colto l’innovazione e il progresso che Lei avrebbe potuto introdurre nella mia vita. In seguito alle prime analisi teoriche/matematiche/fisiche, della mia parte non materiale, decisi che era giunto il momento di affrontare il problema in maniera ingegneristica ma non avendo sufficienti dati ho provato ad interpolare le sensazioni che in me erano state create (o convertite? Non so se esiste se un principio di conservazione delle sensazioni) con un polinomio del 3^ ordine. Notai subito grandi scostamenti dai valori attesi e quindi riformulai il problema in modo da adattarlo ai primi dati empirici raccolti come attrazione magnetica ed effetti di forze a me sconosciute una volta entrato nel tuo campo. Questi successivi dati venivano ben interpolati da

una funzione trascendente e quindi difficilmente manipolabili ergo optai per una risoluzione numerica. Sfortunatamente l’algoritmo non convergeva, erano presenti “troppe” discontinuità. Dopo l’ennesimo algoritmo non andato a convergenza ero sul punto di mollare ma un mio collega impietositosi decise di darmi una mano e mi consiglio una buona soluzione di primo tentativo, ovviamente mi consigliò anche delle nuove condizioni al contorno in modo da rendere il tutto più leggero. L’algoritmo finalmente giunse a convergenza. Al momento attuale sono ragionevolmente certo di provare per voi il sentimento UNI EN ISO 10V3. Del tutto impreparato a tale situazione al momento non so come procedere. Ho applicato rarissime volte la sopracitata normativa, tra le più difficili da gestire a causa delle numerose variazioni ed eccezzioni e casi particolari. A rendere le cose ancor più difficili è poi che la versione da me usata in precedenza non è tra le ultime e quindi al momento non dispongo nemmeno della documentazione aggiornata però stò già risolvendo questa mia ultima mancanza però mi serve tempo per visionare nuovamente tutta la normativa. Al momento l’unica e la sola cosa che mi preme sapere è se tale risultato sia per voi biunivoco o meno….

 

Coordialmente

 

X

 

P.S. Tale documento è stato inviato per conoscenza anche all’ Ill.issimo Dott. Cupido affinchè possa prendere gli opportuni provvedimenti.

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