Archivi del mese: febbraio 2011

Velocità bacio

Il mio pensiero da ieri sera, dopo una discussione su skype è questo:

 

A che velocità viaggiano i Baci inviati ad una persona? Riescono a percorrere anche 1600 km senza perdere le loro caratteristiche?

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Gli avevo dato tutto il mio cuore

“Gli avevo dato tutto il mio cuore, e forse non lo avrei mai riavuto indietro.

Ma a che serve avere un cuore se non si ha con chi…

…condividerlo”

(E. Jong)

 

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Fantasmi

E’ da qualche settimana che ho intenzione di tornare a scrivere una storia che avevo pensato da mesi, di cui avevo già descritto i protagonisti… Però non ci riesco… La trama mi si frantuma tra le mani ogni volta… Inizio a pensarla, a modellarla, ma appena provo a prenderla dal mondo dei pensieri ed trascinarla in queste pagine diventa polvere finissima… L’unico momento in cui mi è sembrata più consistente è stato qualche settimana fa, dopo aver visto una bellissima foto di un albero cavo in una notte nebbiosa… Una scena bellissima, la utilizzerò certamente appena possibile… Però anche in quel caso no sono riuscito a trascrivere niente…

La causa di tutto però è sicuramente il vento di cambiamento nel mio “mondo fantasy”, in cui sono ambientati tutti i miei racconti… Ci sono infatti fantasmi tornati dal passato o che forse non se ne erano mai andati… Il mio Vampiro è debole contro questi fantasmi, essi non hanno consistenza, non posso essere trafitti da nessuna spada, non possono morire… L’unica cosa che il Vampiro può farci è conviverci… Così però non va affatto bene… Si ritorna sempre alla situazione di partenza, al buio, al freddo, da solo con i fantasmi… Fantasmi che sembrano reali, consistenti ma appena si allunga la mano per toccarli si dimostrano invece incorporei, e la mano dunque stringe il nulla…

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Scelte

Giusto per cadere nel banale inzio dicendo che la vita è piena di scelte, per fortuna… Se non ci fossero scelte allora non lo si potrebbe chiamare Vivere in quanto sarebbe Sopravivere… Ogni scelta fa imboccare una strada nuova, inesplorata… Il problema è che spesso non è possibile tornare indietro e quindi magari ci si ritrova in un vicolo cieco, senza altre possibilità di scelta. Credo che la decisione di Ercole al bivio sia stata più facile, in quanto almeno in una strada era chiaramente visibile la destinazione, quindi anche se la strada era la più impervia, piena di rovi e pietre accuminate, la “ricompensa” finale era assicurata. Nella vita reale però nessuno può assicurare qualcosa che riguarda il futuro, esso è in mano alle Parche (oggi sono in veta di citazioni greche) ed a nessun altro, nemmeno gli dei. Come si fa dunque nella vita reale a scegliere tra una strada con della dorata e soffice sabbia ed una salita impervia piena di rovi quando in nessuna delle due è visibile la “fine”? La cultura cristiana ci ha inculcato fin da piccoli che alla fine si è sempre premiati per i sacrifici fatti, in questa vita o nell’altra… Però dato che nell’ “altra vita” non ripongo molte speranze preferirei essere premiato per i miei sforzi in questa… Vale dunque la pena prendere la strada più impervia alla ricerca di un premio migliore? E se poi non ci fosse nessun premio e quindi la stada di soffice sabbia non solo sembrava la migliore ma la fosse anche?

Troppe domande… Nessuna certezza…

 

Dannate Parche…

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