Scelte

Giusto per cadere nel banale inzio dicendo che la vita è piena di scelte, per fortuna… Se non ci fossero scelte allora non lo si potrebbe chiamare Vivere in quanto sarebbe Sopravivere… Ogni scelta fa imboccare una strada nuova, inesplorata… Il problema è che spesso non è possibile tornare indietro e quindi magari ci si ritrova in un vicolo cieco, senza altre possibilità di scelta. Credo che la decisione di Ercole al bivio sia stata più facile, in quanto almeno in una strada era chiaramente visibile la destinazione, quindi anche se la strada era la più impervia, piena di rovi e pietre accuminate, la “ricompensa” finale era assicurata. Nella vita reale però nessuno può assicurare qualcosa che riguarda il futuro, esso è in mano alle Parche (oggi sono in veta di citazioni greche) ed a nessun altro, nemmeno gli dei. Come si fa dunque nella vita reale a scegliere tra una strada con della dorata e soffice sabbia ed una salita impervia piena di rovi quando in nessuna delle due è visibile la “fine”? La cultura cristiana ci ha inculcato fin da piccoli che alla fine si è sempre premiati per i sacrifici fatti, in questa vita o nell’altra… Però dato che nell’ “altra vita” non ripongo molte speranze preferirei essere premiato per i miei sforzi in questa… Vale dunque la pena prendere la strada più impervia alla ricerca di un premio migliore? E se poi non ci fosse nessun premio e quindi la stada di soffice sabbia non solo sembrava la migliore ma la fosse anche?

Troppe domande… Nessuna certezza…

 

Dannate Parche…

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