Arriva Zanna Argento – Sessione 01

Bologna,

05/05/2012

Le cose oggi non sono andate come previste. Come programmato ieri notte con il mio Sire, lei è venuta prendermi a casa mia per andare nell’Elysium dove il principe ci avrebbe atteso. Lei era meravigliosa come suo solito, vestito lunghissimo bianco aderentissimo, scollato ma non troppo, capelli sciolti ed orecchini lunghi. Ci incamminammo verso l’Elysium che era vicino in quanto sotto l’Arena del Sole. Entrammo dall’ingresso principale ma poi deviammo ed entrammo in uno stanzino in cui una volta tirata due volte una leva si aprì un

lungo corridoio con un lunghissimo tappeto rosso. Lo percorremmo tutto ed in fondo c’era una grandissima sala in cui già molti vampiri avevamo preso posto. Anche se non li avevo mai visti riuscivo a distinguere i diversi clan già solo dall’abbigliamento e dal comportamento. A noi Ventrue erano designati i posti migliori e la mia Sire aveva perfino delle poltrone riservate solo per lei e i suoi ospiti. I meno fortunati erano i Brujan che avevano delle misere panche in fondo ma per loro erano secondo me sono anche troppo. Dalle poltrone riservate in prima fila capii subito che aveva un certo potere nella società dei vampiri. Nell’attesa dell’ingresso del principe Anna mi presentò ai diversi vampiri tra cui molti Ventrue e Tremere. Mi sforzai di ricordare tutti i nomi ma al momento già molti li ho dimenticati. Anna mi illustro anche a grandi linee la struttura dell’Elysium. Ci sono diversi ingressi per accedere a quelle stanze, l’ingresso principale è in via Indipendenza, poi ce ne uno dai sotterranei di Piazza Maggiore, un ingresso secondario dall’altro Elysium in via Carracci (Elysium frequentato dai rozzi Brujan e Nosferatu e con questo dico tutto), e per ultimo ma non meno importante un collegamento diretto con l’Ospedale Sant’Orsola che rifornisce le nostre cucine. Di lato alla sala principale c’erano altre sei stanze, una per tutti i clan della Camirrilla, ogni stanza era ovviamente arredata in funzione del clan.

Noi Ventrue avevamo stanze con ampi letti di legno dorati e scolpiti, materassi in piuma. I Brujan ad esempio avevamo solo delle reti con dei materassi bucati e sporchi. Mi vengono i brividi solo a pensarci.

In quelle stanze risiedono perennemente delle guardie per gli Anziani. Prima di entrare nella grande sala, come diramazioni del corridoio principale c’è da una parte l’armeria e dall’altra le cucine. Sulla parere opposta al corridoio, nella grande sale, siedono gli Anziani. C’erano tre porte per accedere alla sala, porte apribili solo con arcani riti dal principe in persona (la porta centrale) e dagli Anziani (le altre due porte).

Vicino al momento erano seduti diversi vampiri sicuramente di alto rango nella società, Anna me li illustrò. C’era il Maestro di Chiavi, Vito Gori, dei Nosferatu ma questo lo capii anche da solo. Era un nano veramente orribile, in sala c’erano diversi Nosferatu lui sicuramente era il più orribile tra loro. Poi c’era Cassandra de Sidi , capo dei Tremere nuova scuola. Del clan Gangrel era invece il Luogotenente, aiutante dell’Assediatore. Finalmente iniziarono ad entrare gli Anziani che Anna mi illustrò parlandomi ma senza muovere le labbra, usò un potere a me sconosciuto. Gli anziani erano: Luca Malaspina del clan Tremere (vecchia scuola) detto il Siniscalco o Ciambellano o Primo Ministro. Poi entro il Capo di Caccia, Giorgio detto l’Assediatore del clan Gangrel. Anna mi spiegò che era detto l’Assediatore perchè fu colui ad aprire la Breccia di Porta Pia. In seguitò entro uno strano tipo vestito da Elvis Prisley. Io rimasi turbato. Anna mi spiegò che il terzo anziano, il Veggente, anche se molto anziano è molto debole e quindi necessita di essere perennemente immerso in una vasca di sangue purissimo e che quindi delega i compiti di rappresentanza a Malocchio ora Elvis Prisley. Non mi ci volle molta immaginazione per capire che Malocchio e quindi il Veggente erano dei Malkavian. Per ultimo entrò il Principe, Valerium Malatestum. Già solo la sua presenza ispirava in me grande devozione, Anna mi confidò che è estremamente potente e oltre ad essere il Principe è anche il più anziano dei Ventrue e che i suoi poteri sono immensi e quindi oltre a non guardarlo mai negli occhi (cosa che non bisogna fare con nessuno dei Ventrue) non dovevo nemmeno mai guardarlo in viso e neanche le mani. Subito chinai lo sguardo. Lo stupore e la devozione iniziale ora facevano spazio a una “paura”. Non avrei mai potuto immaginare di incontrare un giorno un vampiro così potente. Prima che potesse iniziare a parlare entrò nella sala un umano sanguinante, voltandomi indietro notai nelle ultime file anche Angelo ed il suo sire, che nonostante l’evento, indossava un orrendo accappatoio. Ci furono momenti di stupore generale, sul momento non capii bene tutto ma poi ho capito che quell’umano era una delle vedette ed era stato risparmiato da un Gangrel imprigionato (si sperava per sempre) dal principe e da anticihi Ventrue, Gangrel antichissimo e quindi molto potente ed ora, giustamente, in collera con il principe e quindi tutti noi. Queste cose mi furono spiegate

dal mio sire in seguito, sul momento, quando la vedetta pronuncio il nome del Gangrel, Zanna Argento, perfino lei tremò. In molti iniziarono ad andarsene, fu ovvio che non dovessi più essere presentato al principe, c’erano altre faccende ora. Anna mi informo in fretta e furia su alcuni accorgimenti per cercare di proteggermi da questo temibile vampiro come riposare nella enorme vasca lasciando i rubinetti aperti e riempire la stanza di aglio.* Stavo per andare quando Malocchio annunciò che sia io che Angelo non saremmo potuti andare via. Lei rimase stupita e con tono estremamente severo mi chiese se ci fosse qualcosa che Lei ignorasse. Rimasi un po’ stupito, possibile che lei avesse dubbi sulla mia fedeltà? Le risposi che io avevo rispettato i suoi ordini e che per non avevo mai incontrato vampiri prima di quel giorno oltre Lei ed Angelo. Il suo viso tornò normale, non era più severo. Mi lasciò li senza dire nulla, dovette andare alla riunione, in quel momento organizzata, dai vampiri più Anziani per fare il punto della situazione credo. Angelo mi raggiunse ed insieme aspettammo qualcuno che ci dicesse cosa fare. Nessuno arrivò, andammo verso gli Anziani per chiedere spiegazioni del nostro trattenimento. Non riuscimmo ad entrare nella sala della riunione, qualche potere Tremere ci impediva di entrare ma ci disserò che era Malocchio a cercare noi. Trovammo Malocchio ancora vestito da Elvis Prisley e chiedemmo cosa volesse da noi, o meglio, lo chiesi io, come al solito Angelo iniziò a parlare con Malocchio di cose a me incomprensibili, senza senso, credo che certi discorsi abbiamo un senso solo per dei Malkavian. Finalmente riuscii a farmi dire da Malocchio il motivo per il quale ci bloccò li, ci trattenne per darci dei fogli da parte del Veggente, un articolo di giornale per me ed un foglio tutto sporco di burro (non oso immaginare cosa abbia nelle tasche un Malkavian!) che diede ad Angelo ma Angelo, maniaco dell’igiene dopo averlo preso dalle mani di Malocchio lo diede a me e corse a lavarsi la mani. Io presi il foglietto con la punta delle dita e lo avvolsi in un fazzoletto di stoffa e lo conservai, anche se sporco se proveniva dal Veggente era importante.

Mentra Angelo era a lavarsi le mani io mi presentai nella stanza dei Ventrue, avevo bisogno di un arma visto che in giro c’era un mostro

di tale livello. Mi presentai a colui che sembrava il capo, ed infatti lo era, Giovanni de Luca, che tra le altre cose era anche il proprietario di una delle principali banche di Bologna. Dopo i formalismi gli chiesi se fosse necessario un mano in quella situazione, gli dissi che con le armi non me la cavavo male. Mi mise alla prova dandomi una “pistola” e chiedendomi di pulirla. Io sorrisi, era una pistola giocattolo, anche se la imitava alla perfezione, non era una vera arma. Feci una buona impressione, e mi lasciò il suo biglietto da visita e mi disse che non c’era bisogno di altro aiuto. Io gli chiesi se fosse possibile avere un arma, arma che poi avrei restituito il prima possibile. Mi offrii una pistola automatica ma io gli chiesi un revolver, e fui accontentato anche se a lui sembrò strana la mia richiesta. Mentre parlavo, Angelo uscii dal bagno. Salutai e con Angelo mi incamminai verso l’uscita principale, uscita completamente chiusa, dovemmo dunque usare la secondaria che ci faceva emergere in Piazza Maggiore. Il tempo era peggiorato improvvisamente, diluviava in maniera anormale considerando il periodo in cui ora ci troviamo. Data la situazione di pericolo uscimmo con circospezione, Angelo avanti una decina di metri davanti a me, lui è più bravo a nascondersi nelle ombre ed io con il mio revolver avrei potuto comunque aiutarlo velocemente

anche da quella distanza. Sul momento pensai che queste precauzioni fossero inutili, Zanna Argento non poteva essere già in città! La mia valutazione a posteriori fu giusta ma non avevo tenuto conto di una cosa: dei suoi ghoul e dei suoi poteri. Ci incamminammo in via Indipendenza ed all’altezza di via Goito notammo un branco di cani randagi. Trovare dei cani randagi a Bologna è di per e difficile, ci sono i punkabestia che provvedono a reclutarli inoltre questi erano enormi, non naturali, poteziati in qualche maniera ed avevamo tutti un fitto pelo rosso. Cercammo di attraversarli senza ingaggiare combattimento lanciando il mio orologio lontano in modo da distrarli ma non funzionò, notammo inoltre che i cani non avevamo pupille. Iniziarono a venire nella nostra direzione ed allora io sparai un colpo ad un lampione sospeso sperando che la cosa li tenesse indietro. Contrariamente alle mie aspettative, odio quando sbaglio valutazioni, i cani continuarono ad avvicinarsi, riuscii a ferirne solo uno inoltre spuntò anche un altro gruppo da via Indipendenza. Dovemmo dunque difenderci, è irritante dover combattere… Sparai in fronte ad un cane ed il cane sparì. Alcuni erano illusioni dunque. Sparai dunque a quello da me precedentemente ferito. Morì sul colpo. Ovviamente le loro sporche zanne non riuscirono nemmeno a sgualcire i miei vestiti. Stavo per mettere la pistola sotto la giacca quando notati che invece Angelo aveva qualche difficoltà, il cane era riuscito già più volte ad azzannarlo e sulla sua maglietta se sul suo braccio erano ben visibili i segni delle zanne. Girai intorno ad Angelo, visto che copriva il cane, e una volta aggirata sparai anche a quel cane. Erano dunque solo i due i cani reali. Angelo zoppicava ma non era grave, una bella bevuta e sarebbe tornato come prima, come tutti i vampiri. Lasciai Angelo a casa mia e andai nella villa di Anna a prendere l’aglio necessario, non ne avevo in casa, noi vampiri non mangiamo. Presi l’aglio avendo cura di non sporcare il mio veicolo con quell’insulso, ma ora utile, alimento mortale. Tornato a casa come al solito Angelo era alla tv e non si era nemmeno cambiato i vestiti ma questa sera non avevo voglia di fare da balia a lui, andai in camera mia, mi preparai per il giorno ed ora eccomi quei a scrivere sempre con questa piuma su questo diario.


Buon Giorno diario, a domani sera.

 

Tullio Vittorio de Dominis

 

*Nota: in “Vampire” non tutti i vampiri sono intolleranti all’aglio ed incapaci di attraversare flussi di acqua corrente.

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