Limiti

Credo che mi toccherà farci l’abitudine a tutto questo bianco visto le “poche” possiblità di personalizzazione (su questa nuova piattaforma) e la mia connessione schifosa che non mi permette di girovagare troppo tra i vari temi suggeriti. Va bè… Pasienza… L’importante è essere tornato a scrivere… Quasi due mesi di assenza… Ce ne starebbe di roba da raccontare ma, come prassi, non vi farò di certo un sunto, non è un diardio questo blog. Ormai sono tutti eventi che non avranno spazio in questo libro virtuale.

 

Tornando all’intento vero di questo intervento e dunque partiamo dal titolo. La prima cosa che mi verrebbe in mente al sentire la parola “Limiti” è la canzone di Caparezza… La seconda cosa che mi verebbe in mente è l’accezione matematica del termine. Questo intervento però verterò sul terzo significato, credo quello più comune: qualcosa di definito, che ha fine. Ovviamente già detta così suona abbastanza triste come cosa ed infatti lo è. Tutto nasce dal lavoro per la mia tesi. E’ una settimana che cerco di costruire (letteralmente!) uno schermo. Ne avrò fatti una decina. Ogni volta trovato un punto debole e quindi miglioravo quell’aspetto. Ebbene, dopo una settimana di tentativi, credo di aver colto ogni criticità del problema. Oggi pomeriggio ho dunque costrutito la versione “Definitiva”. Il frutto di tutti i tentativi falliti, la creazione finale. Ci ho speso quasi due ore solo per costruirla, facendo attenzione ad ogni minimo particolare, concentrandomi completamente su di essa (non mi ero nemmeno accorto, tranne che a lavoro finito, che c’era il mio superviosore a 5 metri di distanza). Ogni minimo foro, ogni minima piega era coperta. Tutto perfetto. Lo schermo costruito era decisamente il massimo delle mie capacità. Come spesso capità dare il massimo non è sufficiente. Alla prova dei fatti lo schermo costruito non era un granchè. Gli effetti “schermanti” decisamente minimi, visibili ma minimi. Insomma delusione enorme.

 

Tutto questo mi ha ricordato che non è vero che impegnandosi si riesce sempre. Ognuno di noi ha dei limiti, livelli che non potrà mai raggiungere, desideri che non potrà mai soddisfare. Le frasi del tipo “I limiti esistono per essere superati” ora mi suonano vuote… Se si riuscisse a superarli vuol dire solo che non erano realmente dei limiti, che erano cose alla portata. Con questo non voglio cadere nel disfattismo cosmico. Se non si allungasse la mano non si potrebbe nemmeno capire se il barattolo di marmellata sia alla nostra portata o meno. Quindi bisogna sempre e comunque tentare, però bisogna anche essere sinceri con se stessi e capire che ci sono delle cose non alla portata. Magari con il passero del tempo questo limite si spingerà più avanti. Però rimarrà sempre un passo avanti a noi, non sarà mai dietro di noi in modo tale da poter dire di aver “superato” il limite.

 

p.s. Chiedo venia ma il bianco mi fa decisamente male e quindi interrompò fino a data da destinarsi il “patto” di rileggere quanto scritto.

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